doposcuola

Doposcuola

In Parrocchia, e precisamente nell’ambito dell’oratorio, da oltre una decina d’anni c’è anche un’attività di doposcuola.

 

Una mano ai nostri ragazzi

Cominciamo col dire che il doposcuola è rivolto a coloro che frequentano le elementari e le medie e si svolge nelle aule e nei saloni ubicati sotto la Chiesa: il sabato mattina per i bambini delle elementari; i pomeriggi del martedì, giovedì e venerdì per i ragazzi delle medie. Un paio d’ore per aiutare i ragazzi a fare i compiti, con l’obiettivo principale di far sì che comprendano quello che è stato loro insegnato in classe (anche se lo scopo al quale generalmente mirano tutti i ragazzi è quello di fare quanti più esercizi assegnati possibile!).

insegnareI ragazzi vengono suddivisi in gruppetti di 2 o 3 al massimo. Spesso, in relazione alle difficoltà di apprendimento o alla tipologia dei compiti da fare, a un volontario viene affidato un solo ragazzo.

Uno staff organizzativo – c’è bisogno anche di questo – si occupa di risolvere i problemi che dovessero sorgere: volontari o ragazzi assenti, scambi della coppia volontario-ragazzo dovuto alle materie di insegnamento, ecc.

Curiosamente, ma non tanto, dopo qualche settimana i ragazzi si affezionano alla persona che li segue (ma anche viceversa!) e pertanto il tentativo da parte dello staff di cambiare qualche accoppiata quasi sempre naufraga miseramente.

Viene anche ritagliato un po’ di tempo per i giochi (ping-pong, calcetto), sia per rendere meno pesante la giornata, sia per favorire un processo di socializzazione tra i ragazzi che, peraltro, ci mettono pochissimo a realizzare.

Quest’anno abbiamo 40 bambini delle elementari e 34 ragazzi delle medie. Abitano nel nostro quartiere, salvo qualche rara eccezione, e frequentano le scuole della zona: Morosini/Manara, Pisacane/Locatelli, 5 Giornate (ex Arioli/Cipro). Ma qualcuno è arrivato anche dalla Verdi, dalla Majno e da altre ancora. Data l’età, molti di questi nostri studenti frequentano anche i corsi di iniziazione cristiana (il catechismo).

Nel corso di questi anni è ovviamente aumentato il numero dei ragazzi di origine extra-comunitaria: attualmente siamo oltre il 70%. Parte di questi sono in difficoltà con la lingua italiana non solo per la grammatica e la sintassi ma, in qualche caso, anche per la difficoltà di comprensione di quanto viene spiegato in classe. Pensate infatti quanto possa essere difficile comprendere un problema di geometria o affrontare una semplice traduzione in inglese senza capire bene l’italiano!

Un’iniziativa collaterale, che ci pare abbia incontrato un notevole gradimento, riguarda l’insegnamento e approfondimento dell’italiano rivolto ai genitori stranieri. Tenuto da due professori della Pisacane si svolge al sabato mattina: mentre i figli fanno i compiti al doposcuola, qualche mamma e papà si ritrova in biblioteca a studiare l’italiano.

E parliamo ora delle persone che lavorano per il doposcuola. Sono ovviamente tutti volontari, in totale circa una quindicina per le elementari e una quarantina per le medie, che si alternano nei vari pomeriggi. Leggendo i numeri sembrano tanti, vero?, ma non bastano mai. Infatti, come spesso accade, anche quest’anno non abbiamo potuto accettare al doposcuola molti ragazzi che ne avevano fatto richiesta.

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Chi sono questi volontari? Pensionati (ma sempre molto vispi!!!), insegnanti e ex insegnanti, e poi giovani studenti o laureati in attesa di trovare una prima occupazione, mamme che ritagliano un po’ di tempo dal ménage familiare, e anche persone che lavorano e che riescono a trovare qualche ora – al sabato mattina ma non solo – da dedicare ai ragazzi. Ogni anno c’è un certo turn-over dovuto alle varie esigenze: giovani che fortunatamente trovano lavoro, ma anche signore che diventando nonne vengono “assunte a tempo pieno” dalle figlie per seguire la prole!

In conclusione persone che hanno voglia di dedicarsi agli altri con un compito spesso non facile (a volta bisogna ripassare argomenti che non si ricordano più) ma anche gradevole oltre che gratificante: stare insieme a bambini e ragazzi, rivederli cresciuti l’anno dopo o incontrarli in giro nel quartiere o all’oratorio che ti salutano con un grande sorriso, beh … diciamocelo …. è bello!

Se per i ragazzi, come detto, viene ritagliato un tempo ludico, per i volontari questo tempo si concretizza in qualche cena, generalmente per Natale e a fine anno scolastico. Ci si ritrova prima per una Messa e poi nei locali del doposcuola questa volta ‘arredati’ con i piatti preparati dai volontari stessi. E’ un’occasione per conoscersi meglio e scambiarsi opinioni sui ragazzi seguiti e idee sull’organizzazione del doposcuola in generale. Il tutto con molta più tranquillità di quanto si possa fare durante l’anno.

Per concludere, se qualcuno, dopo la lettura di queste righe, si sentisse attirato da una esperienza di volontariato nel doposcuola del Suffragio, non esiti a prendere contatto con la segreteria parrocchiale o con qualsiasi sacerdote.

Vi aspettiamo, perché contiamo di continuare questa avventura anche nei prossimi anni!

Franco