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Amaro riso di angeli
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- Pubblicato Domenica, 22 Dicembre 2013 19:32
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NATALE
Due poesie di D. M. Turoldo
AMARO RISO DI ANGELI…La tristezza di questi natali Signore, ti muova a pietà. Luminarie a fiumane, ghirlande di false costellazioni oscurano il cielo di tutte le città. Nessuno più appare all’orizzonte: nulla che indichi l’incontro con la carovana del Pellegrino; non uno che dica in tutto l’Occidente: “Nel mio albergo si, c’è un posto”! Non un segno di cercare oltre, un segno che almeno qualcuno creda, uno che attenda ancora colui che deve venire… Non attendiamo più nessuno! Tutto è immoto, pure se dentro un inarrestabile vortice! E’ così, è Destino, più non ci sono ritorni, né ricorsi: è inutile che venga! Tale è questa civiltà gravida del Nulla! Ora tu, anche se illuso di credere o figlio dell’ateo Occidente, segui pure la tua stella – così è gridato per tutta la città dai vessilli – segui, dico, la stella e troverai cornucopie vomitare leccornie, o non altro che spiritati manichini di mode folli in volo dalle vetrine… Poiché falso è questo tuo donare (è Natale!), falso perfino stringerci la mano avanti la Comunione, e trovarci assiepati nella Notte a cantare “Gloria nei cieli … “.
Un amaro riso di angeli obnubila lo sfavillio dei nostri presepi, Francesco cantore di perfette, tragiche letizie: pure se un Dio continuerà a nascere, a irrompere da insospettati recessi: là dove umanità alligna ancora silenziosa e desolata: dal sorriso forse di un fanciullo della casba a Daccà, o a Calcutta… Nessuno conosce solitudine come il Dio del Cristo: un Dio che meno di tutti può vivere solo!
Certo verrà, continuerà a venire, a nascere ma altrove, altrove… |
VIENI DI NOTTEVieni di notte, ma nel nostro cuore è sempre notte: e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni in silenzio, noi non sappiamo più cosa dirci: e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni in solitudine, ma ognuno di noi è sempre più solo: e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni figlio della pace, noi ignoriamo cosa sia la pace: e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni a liberarci, noi siamo sempre più schiavi: e dunque vieni sempre Signore.
Vieni a consolarci, noi siamo sempre più tristi: e dunque vieni sempre Signore.
Vieni a cercarci, noi siamo sempre più perduti: e dunque vieni sempre Signore.
Vieni, tu che ci ami, nessuno è in comunione col fratello se prima non è con te, o Signore.
Noi siamo tutti lontani, smarriti, né sappiamo chi siamo, cosa vogliamo: vieni, Signore.
Vieni sempre, Signore. |