ORATORIO S. MARIA DEL SUFFRAGIO
PASTORALE GIOVANILE
S. MARIA DEL SUFFRAGIO - SS. SILVESTRO MARTINO
UNA PERLA DI GRANDE VALORE
Linee guida
INTRODUZIONE |
- far conoscere a chi ne fosse interessato quello che c'è in oratorio e, soprattutto, perché c'è...
- ricordare a me per primo e a tutti coloro che l'oratorio lo vivono perché facciamo quel che facciamo...
- avere tra le mani uno strumento che possa aiutarci a continuare il cammino sapendo dove si è arrivati fino ad oggi e perché...
Il tutto nella consapevolezza che l'oratorio così come è oggi e come è descritto in queste pagine è il frutto di un cammino che ci precede, che non è iniziato con noi e che ha avuto due stelle che ne hanno guidato e ne guidano tuttora il cammino:
- la prima, polare, eterna è il vangelo di Gesù
- la seconda, dal 1995, il sinodo diocesano 47mo nel suo capitolo undicesimo dedicato alla pastorale giovanile e all'oratorio, riferimento ancora attuale, chiaro e sicuro per una situazione pastorale come la nostra.
Alcune note di metodo, infine, per la lettura.
Il documento non è brevissimo pertanto se si deve fare una scelta le parti fondamentali da leggere sono i capitoli
1 e 2, quelli che danno l'orizzonte di fondo e motivano perché c'è quel che c'è.
I capitoli 3-4-6-7 riguardano solo la parrocchia di S. Maria del Suffragio; tutto il resto riguarda anche la parrocchia dei Santi Silvestro e Martino.
Di quest'ultima non si racconta tutto ciò che si racconta del Suffragio perché questo testo parla solo di tutto ciò di cui io sono direttamente responsabile. Non sarebbe corretto parlare di ambiti di cui non ho la responsabilità e che quindi o non conosco o conosco solo marginalmente.
Dopo la lettura non resta che iniziare o continuare a metterci la nostra vita, altrimenti ci rimarrà solo la carta.
don Paolo, novembre 2014
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1. UNA PERLA DI GRANDE VALORE ...il perché, l'orizzonte dell'oratorio e della pastorale giovanile... |
"La vita è una caccia al tesoro. Alla fine scopri che il tesoro non esiste. Una beffa".
A queste amare parole di un acuto pensatore contemporaneo si contrappone l'oratorio quella realtà che vuole dire ai ragazzi, adolescenti e giovani che il tesoro esiste, che vale la pena cercarlo, perché una volta che lo trovi ti accorgi di aver trovato ciò che dà senso alla vita. E questo tesoro, questa perla preziosa si chiama Gesù.
Ecco perché l'icona evangelica con la quale descriviamo l'oratorio è:
II regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra (Matteo 13,45-46)
L'oratorio come la realtà in cui ciascuno ha la possibilità di conoscere e incontrare quella perla di grande valore che è Gesù, intuire e sperimentare che la sua amicizia è promettente, bella al punto di decidere di accordargli un credito fino a scegliere di giocare la vita avendolo come riferimento.
Scopo dell'oratorio è quindi far sì che chi partecipa alle varie iniziative promosse dall'oratorio stesso, a qualunque fascia di età appartenga, sia quantomeno sfiorato dall'idea che Gesù ha qualcosa di bello, intelligente, affascinante da dire alla sua vita.
Tutto il resto, tutta la vita concreta, quotidiana dell'oratorio, tutte le pagine che seguiranno altro non sono che il tentativo sempre - migliorabile - di dare concretezza all'orizzonte appena descritto.
2.1 "CANALI" PER RENDERE CONCRETO …formazione e aggregazione... |
I "canali" attraverso i quali l'oratorio cerca di trasmettere Gesù e la sua bellezza sono quelli della formazione e dell'aggregazione.
Formazione e aggregazione si richiamano l'una all'altra e si alimentano a vicenda: la sola formazione, infatti, rischia di restare una lezione teorica di cristianesimo se poi non ci sono momenti di vita insieme (nella preghiera, nel gioco, nel vivere insieme qui in oratorio o da qualche parte in Italia e nel mondo secondo uno stile di amicizia sincera, di rapporti onesti, di "scontri" costruttivi) in cui poter sperimentare nel concreto la bellezza e la verità di quanto Gesù ci propone; il semplice stare insieme, d'altro lato, rischia di restare vuoto senza una formazione cristiana capace di dargli orientamento, contenuti e punti di riferimento.
Ecco perché tra le varie proposte per le varie fasce d'età vi si potrà leggere sempre la presenza (con prevalenza alle volte dell'una alle volte dell'altra) di queste due dimensioni.
3. L'EUCARISTIA DOMENICALE |
Qual è il momento più importante, il cuore della vita dell'oratorio (e della parrocchia)? Qual è il "gruppo più importante" della vita dell'oratorio (e della parrocchia)?
Quello dell'eucaristia domenicale, quando ci troviamo nel giorno settimanale in cui Gesù è risorto a fare festa insieme a Lui presente nella parola e nell'eucaristia e a dirgli grazie per la sua vittoria sulla morte evento che dà senso ad ogni cosa.
Da qui l'importanza di dire la bellezza di Gesù prima di tutto attraverso una celebrazione eucaristica domenicale il più possibile curata nei segni (diversi a seconda dei tempi liturgici e sobri in modo che non appesantiscano la scioltezza del rito), nel canto, nella predicazione...
La messa delle ore 10 è quella che ha una particolare attenzione alla realtà dell'oratorio: vengono riservati per ogni fascia d'età appositi spazi in chiesa; viene chiesto ogni domenica ad un gruppo dell'iniziazione cristiana di essere protagonista in alcuni momenti della celebrazione stessa attraverso ad esempio la preparazione e la lettura delle richieste di perdono e della preghiera dei fedeli; la predicazione tende ad avere il più possibile un linguaggio semplice e comprensibile anche ai più piccoli.
Per l'animazione di questa messa attraverso il canto è proposto a bambini e ragazzi di partecipare all'attività del coretto sotto la guida di un giovane responsabile e altri giovani e adulti che danno una preziosa mano e con l'impegno di prendere parte il più possibile alle prove richieste (di solito alcune domeniche mattina in oratorio subito dopo la messa delle 10)...
Questo servizio è anche una preziosa occasione per stare insieme in un clima sereno e allegro (pur salvaguardando la serietà nei momenti appropriati), pertanto non va inteso come una scuola di canto o una piccola corale di voci bianche con tanto di divisa e stemma di riconoscimento.
Altra proposta a servizio della cura e della bellezza dell'eucaristia domenicale rivolta ai bambini e ai ragazzi a partire dalla quarta elementare è quella del gruppo chierichetti.
Anche questa oltre al servizio richiesto è un'occasione per stare insieme in un clima sereno e allegro (pur salvaguardando la serietà nei momenti appropriati).
Per diventare chierichetto/a sono previsti alcuni momenti di preparazione che verranno concordati in base ai tempi e alle disponibilità dei singoli interessati.
4. L'INIZIAZIONE CRISTIANA |
Nel prossimo futuro saremo chiamati a dare gradualmente attuazione alla riforma diocesana dei cammini dell'iniziazione cristiana, riforma che non mette in discussione alcuni punti fermi che anche in futuro resteranno tali.
In particolare:
a. L'iniziazione cristiana è quel cammino che ha come scopo l'introduzione (iniziazione) dei fanciulli all'incontro con Gesù e alla vita cristiana, cioè ad una vita che nel suo porsi e nel suo stile ha Gesù come punto di riferimento. A partire da qui e dai punti 1 e 2 di questo scritto capiamo bene come l'iniziazione cristiana sia ben di più dell'ora settimanale di catechismo (altro punto fermo, la scansione settimanale dell'incontro resterà tale): questa è solo la parte formativa dell'Iniziazione cristiana (che in ogni caso si cerca di rendere il più possibile accattivante e sganciata da un modello di lezione scolastica), iniziazione cristiana che comprende anche la graduale introduzione alla preghiera e alla messa domenicale (il linguaggio, i segni, i tempi della preghiera, della liturgia e del rito hanno un'espressione loro propria non riproducibile in un'aula durante la settimana), la partecipazione ad alcune iniziative di carità e anche il partecipare a quelle proposte più aggregative (ricordiamo l'importanza di tenere insieme aggregazione e formazione) offerte lungo l'anno: dalle "domeniche insieme", all' oratorio estivo e alle settimane estive in montagna.
b. Da quanto detto al punto "a" capiamo bene che l'iniziazione cristiana non è finalizzata alla preparazione e alla celebrazione dei sacramenti della riconciliazione, eucaristia, confermazione ma che questi sono tappe significative di un cammino che vuole portare il fanciullo a conoscere Gesù e a sperimentare la vita che ha in Gesù il suo punto di riferimento.
c. Il coinvolgimento in questo cammino dei genitori cui sono proposti alcuni incontri lungo l'anno finalizzati a tenerli aggiornati su quanto viene svolto con i ragazzi, a confrontarsi a partire dalle tematiche che vengono affrontate nell'ora di catechismo in quella determinata parte dell'anno, ad incontrare le catechiste dei rispettivi figli.
Se ai genitori non è obbligatoriamente chiesto un cammino di fede in corrispondenza di quello iniziato dai loro figli, è coerentemente chiesto (dato che la partecipazione all'iniziazione cristiana nella quasi totalità dei casi è decisa da loro per i figli) di creare le condizioni affinché i figli stessi possano partecipare all'intero cammino in tutte le sue dimensioni.
5.1 GRUPPI POST INIZIAZIONE CRISTIANA |
PERCHÉ È IMPORTANTE CHE UN ORATORIO
PROPONGA CAMMINI DI FEDE E DI GRUPPO
DOPO LA CRESIMA?
a. Perché siamo convinti che quel Gesù che i ragazzi hanno iniziato a conoscere e frequentare con il cammino di iniziazione cristiana abbia ancora qualcosa di intelligente, vero, bello, buono da dire alla loro vita in anni (dalla preadolescenza alla giovinezza) nei quali sempre più decidono liberamente chi vogliono essere e cercano di capire che senso abbia la loro vita.
b. Perché un'esperienza di gruppo condivisa e portata avanti negli anni offre la possibilità di sentirsi parte di un "noi" di coltivare relazioni profonde che durano nel tempo, di fare sempre più proprio uno stile di relazione (vissuto anche al di fuori del gruppo) improntato sulla sincerità e l'onestà, sulla capacità di gestire in modo costruttivo eventuali situazioni di scontro, tensione, conflitto.
c. Perché la presenza di educatori di riferimento (soprattutto negli anni della preadolescenza e dell'adolescenza) aiuta i ragazzi, in un'età di sua natura ribelle verso i genitori, ad avere modelli e punti di riferimento significativi e positivi e aiuta i genitori ad avere alleati affidabili nel cammino di crescita dei loro figli.
"ISTRUZIONI PER L'USO"
I gruppi post cresima qui di seguito presentati sono aperti a tutti coloro che - in base alla fascia d'età corrispondente - sono interessati a fare il cammino che propongono. Non sono - pertanto - gruppi chiusi, non è necessario aver frequentato il percorso del gruppo precedente per partecipare a quello successivo, semplicemente invitiamo chi non è già inserito nel solco dei nostri oratori e desidera partecipare al cammino di uno di questi gruppi a fare una previa chiacchierata con il sacerdote responsabile per una prima conoscenza e per capire se quel cammino può corrispondere alle esigenze di quanto la persona va cercando. |
GRUPPO PREADOLESCENTI
Il gruppo preadolescenti (seconda e terza media) si ritrova settimanalmente ed il tema dei due anni è quello delle virtù.
Virtù intese come atteggiamenti, abitudini buone che puoi vivere nella tua quotidianità di ragazzo/a di 13-14 anni.
Di qui trattiamo virtù quali l'umiltà, la giustizia, la laboriosità, la prudenza, l'obbedienza, la curiosità, la riflessività, la sincerità, la sobrietà... e cerchiamo di vedere come Gesù ci inviti concretamente a viverle e perché ci inviti a viverle in quel modo, nella speranza che ciascun preadolescente possa ritenere intelligente, vero, bello, buono quanto viene proposto.
Per ogni virtù dedichiamo quattro incontri (un mese) che hanno la seguente scansione:
- nel primo incontro introduciamo/lanciamo la virtù attraverso un gioco o un'attività interattiva...
- nel secondo, sempre nel modo più interattivo possibile, cerchiamo di capire come Gesù ci invita a vivere la virtù in questione e perché ci invita a viverla in quel modo
- nel terzo guardiamo un film che richiama la virtù in questione e al termine ci si ferma a mangiare insieme una pizza in oratorio
- nel quarto viviamo una celebrazione di preghiera che ha come tema la virtù considerata.
Ogni incontro è preceduto e seguito dalla possibilità di stare/giocare in oratorio con gli altri membri del gruppo ed è sempre accompagnato da un momento di merenda insieme.
Il gruppo preadolescenti ha inoltre la proposta di quattro uscite lungo l’anno:
- un sabato e domenica in avvento per il ritiro d'avvento in preparazione al Natale
- un sabato e domenica dopo Pasqua a Padova e Venezia sulle orme degli evangelisti Luca e Marco per i ragazzi di seconda media
- un venerdì, sabato e domenica nel tempo di quaresima a Roma sulle orme degli apostoli Pietro e Paolo e dei primi cristiani per i ragazzi di terza media
- la settimana estiva
Termine del cammino preadolescenti e tappa di passaggio al gruppo adolescenti è la celebrazione della professione di fede durante una messa domenicale delle 10 nel mese di maggio/giugno nella quale i ragazzi di terza media al termine dei due anni di cammino nel gruppo preadolescenti dicono che vogliono che Gesù abbia ancora a che fare con la loro vita e che, quindi, desiderano proseguire il cammino nel gruppo adolescenti.
A partire dall'anno pastorale 2015-2016, in virtù del fatto che con la riforma dell'iniziazione cristiana la cresima sarà anticipata all'inizio dell'anno di prima media, sarà strutturato un cammino per i ragazzi della prima media stessa che li accompagni dalla celebrazione della cresima all'Inizio del gruppo preadolescenti.
GRUPPO ADOLESCENTI
Il gruppo adolescenti (prima, seconda e terza superiore) si ritrova settimanalmente ed il percorso - a partire dagli spunti offerti dalla pastorale adolescenti diocesana - ruota attorno a tre verbi (uno per anno): essere, avere, amare grazie ai quali ci si confronta su tematiche significative per l'adolescenza cercando di cogliere anche il punto di vista di Gesù.
Nello specifico il verbo essere è così declinato:
- essere felici, essere corpo, essere sentimenti, essere liberi, essere responsabili.
Il verbo avere: avere casa, avere cose, avere domande, avere tempo, avere sogni.
Il verbo amare: amare il rischio, amare gli altri, amare l'amato, amare la vita, amare il mondo.
Ad ogni declinazione del verbo affrontato in quell'anno vengono dedicati quattro incontri secondo la scansione già evidenziata per il gruppo preadolescenti:
- un incontro di introduzione/lancio della dimensione in questione attraverso un gioco o un'attività interattiva...
- un incontro, sempre il più interattivo possibile, dove ci confrontiamo e cerchiamo di capire come Gesù ci inviti a vivere la dimensione in questione e perché ci inviti a viverla in quel modo
- un incontro in cui guardiamo un film che richiama la dimensione in questione e al termine ci si ferma a mangiare insieme una pizza in oratorio
- un incontro di preghiera che ha come tema la dimensione considerata.
Come per i preadolescenti ogni incontro è preceduto e seguito dalla possibilità di stare/giocare in oratorio con gli altri membri del gruppo.
Anche per il gruppo adolescenti sono pensate tre/quattro uscite lungo l'anno:
- un sabato e domenica d'avvento per il ritiro d'avvento in preparazione al Natale
- la "tre giorni sulla neve" il giovedì, venerdì, sabato grasso
- un'uscita dopo Pasqua (questa non è fissa tutti gli anni ma sarebbe bello lo diventasse) per incontrare altri modi di vivere il vangelo (es. Sermig di Torino)
- la settimana estiva
Con l'ingresso nel gruppo adolescenti è chiesto inoltre a ciascun ragazzo di scegliere un servizio da portare avanti lungo l'anno all'Interno dell'oratorio, della parrocchia o di qualche altra associazione di volontariato.
Questo non primariamente perché l'oratorio, la parrocchia o l'associazione in questione abbiano bisogno, ma perché è bene che gli adolescenti arrivino a confrontarsi con la dimensione della gratuità, una delle dimensioni importanti dell'amore e quindi delle scelte più significative e decisive della vita.
GRUPPO 18 - 19 enni
Il gruppo 18 - 19enni (quarta e quinta superiore) si ritrova settimanalmente in orario post cena (una volta al mese circa ci si trova anche a cenare insieme) e il percorso biennale è finalizzato alla stesura di una regola di vita.
Dopo gli anni della preadolescenza ed adolescenza, in un'età in cui sono chiamati alle prime scelte da cui poi non è semplicissimo tornare indietro, i 18 - 19enni sono invitati ad una prima sintesi. Li si accompagna, quindi, a riflettere a che punto siano rispetto a quattro dimensioni fondamentali della vita: Dio, gli altri (comprendendo anche tutto il discorso degli affetti e dell'amore), lo studio e il lavoro, la salute e la cura di sé.
Si chiede loro periodicamente di scrivere tali riflessioni e quale passo desiderino fare rispetto ai suddetti ambiti.
Ne nasce, pian piano, una regola di vita: cioè uno strumento che alle soglie della giovinezza mi dice a che punto sono e in che direzione desidero camminare.
Tappa significativa di passaggio al gruppo giovani è, all'inizio del primo anno di università (o di lavoro per chi dopo la maturità non prosegue gli studi), la consegna di tale regola di vita nelle mani dell'arcivescovo all'interno di una celebrazione diocesana dove anche i loro coetanei, provenienti dalle altre parrocchie e realtà della diocesi, fanno altrettanto.
L'iniziativa che caratterizza in modo particolare questi due anni al di là del cammino ordinario sono i giorni di vita comune.
Tre giorni all'anno in cui continuando a vivere ciascuno le sue attività quotidiane di studio, lavoro, appuntamenti, impegni, si abita insieme nella stessa casa cercando di condividere il più possibile la vita, avendo Gesù come riferimento del nostro stare insieme.
Pertanto si è a servizio gli uni degli altri nelle faccende domestiche, si condividono i pasti (colazione compresa), le serate e vari momenti di preghiera.
Altre uscite ormai tradizionali lungo l'anno sono:
- il ritiro d'avvento un sabato e domenica in preparazione al Natale
- la "tre giorni sulla neve" il giovedì, venerdì, sabato grasso
- la settimana estiva (a seconda degli anni o insieme al gruppo adolescenti o insieme al gruppo giovani)
GRUPPO GIOVANI
Il gruppo giovani (per giovani dai 20 ai 30 anni) si trova settimanalmente in avvento e quaresima e ogni quindici giorni nei restanti periodi dell'anno.
Il cammino del gruppo vuole offrire ai giovani spazi di preghiera, di riflessione e condivisione su tematiche della vita cristiana, spazi di vita comune.
Il tutto si spera possa portare i giovani a trovare sempre più Gesù, a coglierne sempre più la bellezza e nell'ascolto di Lui a capire e vivere ciascuno la sua vocazione.
Colonne della proposta annuale sono i tempi forti di avvento e quaresima dove ogni settimana all'interno di una celebrazione della Parola (con canti e preghiere) viene proposta la "lectio" di un brano biblico e viene lasciata mezz'ora di silenzio per la riflessione e la preghiera personale.
Nelle rimanenti parti dell'anno si affronta un aspetto della fede attraverso incontri che si alternano tra esposizione del tema e condivisione e scambio su quanto esposto la volta precedente.
Di solito il tema dell'anno viene scelto a partire da quella che è la proposta diocesana annuale.
Per ogni incontro c'è la possibilità di cenare insieme prima e di fermarsi e stare un po' insieme al termine.
A differenza degli altri gruppi non ci sono (se non i "tregiorni" sulla neve il giovedì, venerdì, sabato grasso) uscite o appuntamenti extra già prestabiliti: di anno in anno a seconda degli impegni, delle esigenze, di quanto emerge lungo il percorso si decide se e cosa fare.
Merita un accenno quanto viene proposto ormai da qualche anno nel mese di gennaio alla ripresa dopo la pausa natalizia.
Non si riparte subito con il percorso annuale sulla tematica di fede dell'anno, ma si dedicano tre incontri consecutivi ad un "miniciclo" in sé concluso di taglio culturale nel quale vengono invitati esperti del campo preso in considerazione.
Tali incontri sono condivisi anche con gli altri giovani delle parrocchie del decanato e sono l'occasione per intercettare altri giovani del territorio che – non interessati al cammino del gruppo giovani - potrebbero essere interessati ai tre incontri in questione.
Per tutti resta occasione di ulteriore approfondimento e arricchimento.
6. IL DOPOSCUOLA |
Nell'ambito dell'oratorio è presente anche il servizio di doposcuola per i ragazzi delle elementari (al sabato mattina dalle 10 alle 11.30) e delle medie (martedì, giovedì e venerdì pomeriggio dalle 15 alle 16.30).
Questo non vuole essere semplicemente un luogo dove chi vi partecipa riesce a fare più compiti possibile, ma prima di tutto un luogo in cui i ragazzi si sentano accolti e benvoluti e in cui possano comprendere bene quanto è stato loro spiegato in classe.
Il doposcuola è portato avanti totalmente da volontari (quattro di loro fanno da coordinatori): pensionati ancora brillanti, insegnanti ed ex insegnanti, giovani studenti o laureati in attesa di trovare una prima occupazione.
Chiaro, quindi, che più volontari ci sono (tenendo conto che per ognuno vengono assegnati massimo 2-3 ragazzi) più ragazzi si possono accogliere.
7. LE DOMENICHE INSIEME |
Le domeniche insieme sono cinque o sei domeniche lungo l'anno in cui i ragazzi sono invitati a fermarsi dopo la messa delle 10 e fino alle 12.15 - 12.30 per stare e giocare insieme a giochi preparati per loro da quegli adolescenti che hanno scelto come servizio lungo l'anno di animare queste domeniche mattina.
E' - come già dicevamo parlando dell'iniziazione cristiana - l'occasione per gustare lo stare insieme secondo lo stile che Gesù ci invita a vivere.
E' l'occasione, inoltre, per stare insieme nel gioco, il cui valore pedagogico è importante. Su questo argomento rimandiamo ad un articolo scritto per l'informatore parrocchiale del 2013 che riportiamo in appendice.
In molte domeniche lungo l'anno pastorale (settembre - maggio) dopo la messa delle 10 c'è per i ragazzi la possibilità di fermarsi in oratorio (in cortile o nei sotterranei) a giocare liberamente fino alle 12.30.
8. L'ORATORIO ESTIVO E LE SETTIMANE ESTIVE |
L' oratorio estivo inizia al termine della scuola e si svolge per tre settimane lungo tutto il mese di giugno nella parrocchia dei SS. Silvestro e Martino.
Oltre a quanto già più volte detto sull'Importanza dell'aggregazione che ha Gesù come riferimento dello stare insieme, una presentazione dell'oratorio estivo e del suo significato è stata scritta per un articolo dell'informatore parrocchiale del 2012 cui rimandiamo in appendice.
Le settimane estive iniziano subito dopo l'oratorio estivo e sono: la prima settimana di luglio per i bambini della scuola primaria, la seconda per i ragazzi delle medie, la terza per adolescenti e 18-19enni.
Una presentazione di queste settimane e del loro significato è stata fatta sempre nell'articolo di cui sopra cui rimandiamo.
Per i giovani non c'è nulla di istituzionalizzato: come detto nelle pagine dedicate al gruppo giovani di anno in anno si valuta se e dove andare.
9. APPENDICE
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VALORE DEL GIOCO
Il gioco "organizzato a squadre" oppure "libero" è una delle dimensioni che caratterizzano la vita dell'oratorio.
Perché è importante giocare? Perché è importante che ci siano momenti di gioco "organizzato a squadre" e spazi di gioco libero?
Iniziamo dal gioco "organizzato a squadre".
1. Il fatto che sia "organizzato" dice che ha delle regole. E qui il primo valore: giocare aiuta a cogliere che le regole e il loro rispetto sono valori positivi; senza regole non si potrebbe giocare in alcun modo a nessun gioco. Sono le regole che fanno un gioco diverso da un altro e che consentono al gioco di poter essere giocato e di divertirsi giocandolo.
Una metafora della vita, quindi, dove le regole giuste non limitano ma custodiscono e promuovono la libertà e la vita stessa.
2. Il fatto che ciascun gioco abbia le sue regole dice che ciascun gioco è diverso dagli altri. Questa diversità consente a chi partecipa ai vari giochi di capire quali sono quelli in cui riesce meglio, quelli in cui fa più fatica e quindi consente di conoscere qualcosa dei propri gusti, delle proprie attitudini, dei propri punti di forza e dei propri punti deboli.
Anche in questo il gioco aiuta la vita: quanto è importante per ciascuno conoscersi il più possibile per potersi gestire nel modo migliore possibile.
I giochi organizzati, poi, sono sempre giochi di squadra, in cui le squadre stesse sono messe in competizione tra di loro.
Anche qui vedo valori importanti.
1. Condizione fondamentale perché una squadra possa giocare bene e divertirsi è che impari il più possibile ad andare d'accordo sia a livello di tattiche da usare nel gioco, sia a livello di armonia e serenità tra i suoi componenti. Tutto ciò significa che ciascun membro della squadra è chiamato ad impegnarsi nel rispetto degli altri, delle loro idee, dei loro punti di forza e dei loro limiti...
Non solo: ciascuno è chiamato a prendersi le proprie responsabilità dando il meglio di sé nel gioco perché la squadra andrà più o meno bene se io faccio più o meno bene la mia parte...
E quanto è importante nella vita il rispetto degli altri e, al contempo, il non nascondere la faccia sotto la sabbia ma il prendersi le proprie responsabilità sapendo che da questo dipende anche il destino di altri...
2. La competizione implica l'esperienza del gusto della vittoria e dell'amarezza/frustrazione della sconfitta. Sentimenti che è importante imparare a gestire nel modo migliore perché entrambi parte della vita.
In un clima sociale in cui mi pare di percepire che chi vince sia portato a sentirsi un dio e a guardare gli altri con poco rispetto dall'alto in basso e in cui, al contempo, latita una "cultura della sconfitta" perché questa non è accettata come una delle dimensioni (seppur dolorose) della vita, confrontarsi con vittoria e sconfitta in un contesto sereno e protetto come l'oratorio e imparare a gestirle nel modo migliore, si spera possa aiutare per un domani dove le questioni che avranno a che fare con esse potranno essere ben più serie ed importanti di un gioco vinto o perso all'oratorio.
Ma oltre ai giochi organizzati a squadre le giornate dell'oratorio e delle vacanze estive hanno anche momenti di gioco libero. Anche questi li ritengo importanti ed educativi: in essi, infatti, ogni ragazzo è chiamato ad "abitare" uno spazio ed un tempo nei quali deve semplicemente decidere insieme agli altri quello che vuole fare e farlo (entro i limiti, chiaramente, di un comportamento educato e rispettoso), pena... la noia.
Ma anche la noia ha il suo valore se non la si subisce passivamente ma la si fa diventare stimolo creativo per mettere in gioco la propria libertà affinché non ci si annoi più.
Evviva dunque il gioco, e che il giocare dei nostri ragazzi ricordi anche a noi adulti l'importanza di non perdere una sana dimensione
giocosa della vita...ma questo è argomento che meriterebbe un articolo ed una riflessione a parte...
ORATORIO ESTIVO E SETTIMANE ESTIVE
All'inizio di ogni estate sono molte le domande che si affollano nella mia mente pensando a quanto sta per iniziare: "Che senso ha quello che facciamo? C'entra qualcosa con l'annuncio del vangelo? L'elevato dispendio di forze, risorse, energie in gioco è giustificato?"
Provo a mettere ordine nelle risposte distinguendo le varie attività.
Oratorio estivo
Come De Gregori nella sua canzone "La leva calcistica del '68" dice che "non è da un calcio di rigore che si giudica un giocatore",resto convinto che "non è dall'oratorio estivo che si giudica la vitalità di un oratorio".
La vitalità di un oratorio la si giudica dalla proposta di cammino che viene fatta da settembre a giugno per le diverse fasce d'età, soprattutto quella relativa ai vari cammini post iniziazione cristiana.
Certo a livello di impatto immediato fa effetto vedere 300 ragazzi in un cortile ma, appunto, c'entra qualcosa con l'annuncio del vangelo? 0 meglio la domanda giusta è: che cosa questa attività, che resta principalmente di animazione, deve assolutamente custodire perché possa essere anche un'occasione di annuncio evangelico?
Penso che la risposta sia la qualità della relazione. Mi spiego meglio. Un oratorio estivo non è certo il momento più opportuno per offrire ai ragazzi articolati cammini di preghiera e di fede...è però l'occasione propizia per farli sentire accolti, ben voluti, valorizzati e questo passa per la qualità della relazione vissuta da ogni ragazzo con me, le suore, gli adulti, gli animatori.
Ad ogni inizio di oratorio estivo sogno che al suo termine ogni ragazzo iscritto possa, all'interno delle tre settimane, aver vissuto, sperimentato almeno un momento in cui si è sentito davvero accolto, ben voluto, valorizzato così da potersi dire: "io valgo per quello che sono, non sono al mondo per sbaglio, non sono al mondo a dar fastidio ma qui c'è posto anche per me, qui è anche il mio posto". E questo è vangelo! E questo è ben di più e va al di là del gioco o dell'attività più o meno gradita, più o meno riuscita.
Proprio perché la fede, Gesù, il vangelo non sono altro rispetto alla vita, custodire la qualità della relazione fa sì che si possa seminare, per quella che è la nostra parte, nei ragazzi quel po' di autostima così importante per crescere bene e nel bene. E questo, ripeto, è vangelo ed allora davvero l'oratorio estivo diventa occasione che ci è data per vivere e seminare il bene che il Signore ci invita a vivere e seminare. Per questo e non perché si fa un servizio sociale alla collettività ha, secondo me, senso farlo e spenderci tutte le energie e le risorse che vi si spendono.
Discorso simile vale per i parecchi adolescenti impegnati nel servizio di animazione di quelle tre settimane. Fatta la premessa che per essere animatore all'oratorio estivo bisogna avere il requisito minimo di essere conosciuti e ritenuti affidabili nell'aver a che fare con i ragazzi da almeno uno di noi responsabili e aver frequentato una serie di incontri di preparazione, resta la domanda: perché fare l'animatore all'oratorio estivo? Perché non ho nulla di meglio da fare? Perché (così potremmo ragionare noi adulti) meglio all'oratorio che in giro a "bighellonare"? Se le motivazioni fossero queste sarebbero molto deboli e molto poco evangeliche.
Il valore evangelico (e quindi di vita) che sta dietro l'essere animatore all'oratorio estivo è quello del servizio, è quello che per tre settimane tutti i giorni a 14, 15, 16, 17 anni sei chiamato a confrontarti con quella realtà che è la gratuità e a trarne, poi, le tue conclusioni.
Perché la gratuità è una delle dimensioni importanti della vita e una delle dimensioni fondamentali dell'amore: se nelle tue corde non c'è la gratuità, se con questa dimensione dell'amore hai difficoltà è importante che prima di fare qualunque scelta d'amore (sposarti, diventare genitore, consacrarti a Dio) ci pensi bene, molto bene...
Settimane per le varie fasce d'età
Terminato l'oratorio estivo si parte per le varie settimane formative con le varie fasce d'età.
Qui trovare le risposte alle iniziali domande è più semplice perché, oltre a quanto detto per l'oratorio estivo, si tratta di proposte che hanno un esplicito e articolato itinerario di preghiera che scandisce la giornata nelle sue attività e proposte e che da tema e clima alle giornate stesse.
Sono settimane in cui attraverso lo stare insieme nella preghiera ed in quello che si fa vogliamo gustare e sperimentare la bellezza della proposta di Gesù, la bellezza del vangelo.
Sono queste, settimane che si avvicinano molto di più allo stile e alle proposte che vengono fatte lungo l'anno da settembre a giugno ed è per questo che non sono indiscriminatamente aperte a tutti ma (soprattutto dalla seconda media in avanti) a coloro che durante l'anno hanno camminato in questo stile ed in questo tipo di proposte.